Durante l’Adunanza Annuale 2024 è stato dato molto risalto alle nuove disposizioni sulla disassociazione, prese per imitare meglio la misericordia di Geova. Gli “ottimi risultati ottenuti grazie alla misericordia che Geova ha mostrato a coloro che si erano allontanati dalla Congregazione” sono stati ampiamente commentati da alcune interviste.
45 anni di separazione
Una in particolare ha colpito la mia attenzione per il suo agghiacciante realismo. Questa intervista rivela l’estensione e la profondità delle ferite emotive che la disassociazione ha causato e continua a causare. Un anziano degli Stati Uniti racconta di quando, a 8 anni, suo padre fu disassociato. Aggiunge: “Per quasi tutta la mia vita non ho mai saputo cosa significasse avere un padre che serve Geova. Non dovremmo mai sottovalutare quello che Geova è disposto a fare per salvare anche solo una pecora, una sola. È una cosa incredibile”. Prosegue dicendo che Geova sta facendo l’impossibile per estendere la sua misericordia a chi ha commesso un peccato grave in passato. E poi una velata minaccia: nessuno potrà mai dire legittimamente che Geova non abbia fatto tutti gli sforzi per cercare la pecora smarrita. Ma non si può ignorare che, nonostante tutto, i Testimoni di Geova non chiedono scusa per le sofferenze causate da queste decisioni.

Vi invito a vedere questi 2 minuti di intervista, a partire dal minuto 8:46 perché la mia descrizione non riesce a rendere le forti emozioni che traspaiono dalla voce, dal viso e dal corpo di questo fratello. Lo vediamo visibilmente scosso. L’emozione che mostra non è solo gioia: sono anni di dolore e rimpianto repressi, una realizzazione del tempo prezioso che è stato perso. Abbassa lo sguardo e si commuove, scuotendo la testa: per me questa è l’immagine più eloquente che la Watchtower potesse dare sugli effetti della disassociazione. Trentacinque anni senza suo padre, che ora, grazie al fatto che il Corpo Direttivo ha esaminato in preghiera “come possiamo imitare meglio la misericordia di Geova” , potrà ricominciare a vedere regolarmente.
Conseguenze
Non so se il fratello intervistato abbia figli, ma se così fosse, non solo ha impedito a se stesso di avere un padre, ma ha anche impedito ai figli di avere un nonno. La tragica ironia è che il padre di quest’uomo è stato evitato per decenni a causa di un peccato, eppure il figlio ora parla entusiasticamente della misericordia di Geova. Quando ha appreso di questo nuovo aspetto della misericordia di Dio? Non leggendo della misericordia di Gesù nei Vangeli, ma dopo l’aggiornamento n° 2/2024 del Corpo Direttivo. I Testimoni di Geova non chiedono scusa per il dolore causato da queste scelte.
L’altro aspetto paradossale è che l’ Organizzazione ha l’audacia di mostrare la storia di questo anziano non per chiedere scusa per il danno che hanno causato, ma come un tentativo distorto di prendersi il merito. Sembrano dire: “Dopo 45 anni di ricerche, abbiamo trovato una pecora smarrita. Non è questa la prova dell’amore di Geova?”
Un’altra frase rivelatoria detta dall’anziano nell’intervista è questa: “Nessuno può avere dubbi sulla misericordia di Geova”. Significa questo che prima di questo cambiamento era legittimo avere dei dubbi sulla misericordia di Geova? Sembrerebbe di sì, stando a queste parole. Ma è cambiato qualcosa nella misericordia divina?
Io sono Geova; non cambio
Poco dopo questa intervista, Kenneth Cook del Corpo Direttivo cita Giacomo 1:17 dicendo che “Geova non cambia”. Cita anche Malachia 3:6 “Io sono Geova; non cambio”. Poi aggiunge che i cambiamenti recenti riguardo alla disassociazione sono cambiamenti della nostra comprensione, non delle norme di Geova. Ma c’è un elefante nella stanza, ed è anche bello grosso: chi si farà carico delle conseguenze delle varie comprensioni della misericordia divina? Chi si prenderà la responsabilità dei 45 anni in cui quest’uomo non ha potuto rivolgere la parola a suo padre? Non il Corpo Direttivo, è chiaro! Secondo il contesto, le verità vengono rivelate al tempo stabilito da Geova, che si rivela essere il migliore. La risposta alla domanda sul perché il 2024 sia il tempo migliore per questa nuova luce è ovviamente nella mente di Dio e quindi ogni conseguenza è imputabile solo a lui. I Testimoni di Geova non chiedono scusa per il danno causato da queste comprensioni.

Il lebbroso
A questo punto Cook legge una testimonianza agghiacciante che vorrebbe spacciare come prova di misericordia. Un disassociato scrive queste parole: “Il fatto che i fratelli possano darmi il benvenuto con un semplice saluto è bellissimo. Prima mi sentivo come un lebbroso quando entravo in Sala e molti mi evitavano con lo sguardo e mi stavano lontani. Ma lo capisco, era la nostra comprensione delle cose in quel momento”.
Mi fermo solo per riflettere su due cose:
- Questa persona ammette di essere stato trattato come un lebbroso e i Corpo Direttivo usa la sua testimonianza come prova della misericordia di Geova. Che ne dite? E’ coerente?
- La persona in questione è stata talmente abituata a ricevere questo trattamento umiliante che anche quando le cose cambiano accetta la violenza subita dicendo semplicemente: “o capisco, era la nostra comprensione delle cose in quel momento”. E’ un ragionamento di un individuo con una buona autostima? In questo gruppo le dinamiche sociali sono sane?
“Geova è un Dio meraviglioso, non ha mai smesso di mostrare il suo amore” – aggiunge. Bene! Chi ha smesso di mostrartelo allora? Nessuno, sì, nessuno sarà mai responsabile delle sofferenze passate perché Geova non ha mai smesso di amarti e il Corpo Direttivo pure, quindi va bene così. Rientra e ringrazia! Ditemi se non trovate delle analogie tra queste parole e la definizione del Dizionario Treccani della Sindrome di Stoccolma: “Particolare stato psicologico che può interessare le vittime di un sequestro o di un abuso ripetuto, le quali, in maniera apparentemente paradossale, cominciano a nutrire sentimenti positivi verso il proprio aguzzino che possono andare dalla solidarietà all’innamoramento”.
Il gelato
Kenneth Cook vuole ora svelarci come Geova equilibra perfettamente la giustizia con la misericordia attraverso un esempio tratto dalla vita di tutti i giorni.
Spiega he negli Stati uniti spesso una coppa di gelato non è considerata tale se non è provvista di crema di cioccolato, panna montata, granella e la classica ciliegina. Similmente la giustizia divina e la misericordia devono coesistere per formare un tutto armonioso.
Fatemi capire: la base di gelato è la giustizia, in base alla quale i Testimoni applicano l’isolamento sociale del peccatori impenitenti. Dalle parole della lettera appena citata questo comprende anche l’essere trattato come un lebbroso dalla Congregazione. Sopra tutto questo la misericordia consente, se il peccatore rinnega il suo modo di vivere contrario alle Scritture e le sue idee divergenti dal credo della Watchtower, di riaccogliere qualcuno nel gruppo. Ma la ciliegina penso che sia un chiaro riferimento alla recente comprensione di un aspetto incredibile della misericordia di Geova: estendere un semplice saluto a un disassociato che varca le porte di una Sala del Regno.
Ciò che mi fa sorridere è come tutto questo venga associato a un gelato, cioè a un dolce piacere, un momento di gratificazione, di felicità. Come posso paragonare la disassociazione a questo momento?
I Testimoni di Geova non chiedono scusa

La frase più emblematica per capire quello che pensa il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova dei danni causati dai passati intendimenti sul tema della disassociazione e sulla conseguente necessità di scusarsi è probabilmente quella pronunciata da Jeffrey Winder all’Adunanza Annuale del 2023.
“Non ci sentiamo in imbarazzo se devono essere fatti dei cambiamenti e non c’è nemmeno bisogno di chiedere scusa perché prima non capivamo bene un certo insegnamento. Sappiamo che questo è il modo di agire di Geova”.
Non si sono mai scusati e non lo faranno in futuro: la responsabilità delle loro decisioni ricade interamente su Geova. Rimane solo da capire perché Geova abbia voluto provocare tutte le sofferenze alle persone che sono state emarginate fino ad oggi.
Qui il mio video sull’ argomento: