Quali amici dovrei scegliere?

Dal momento in cui Anthony Morris annunciò la produzione di una serie video animata per bambini intitolata “diventa amico di Geova” nel 2012, questi video sono stati molto apprezzati dai genitori Testimoni di Geova.

Dietro a questa facciata fatta di disegni colorati e simpatici e della famiglia modello dove vivono Lele e Sofia si nasconde un messaggio fatto di sottili condizionamenti e vere e proprie manipolazioni verso i più piccoli.

Vediamo cosa si può scoprire esaminando più da vicino la narrativa, le immagini e i messaggi impliciti nella narrazione presentata nell’episodio 47 della serie intitolato: “Quali amici dovrei scegliere?

La solitudine

Diventa amico di Geova

Il video si apre con una scena di solitudine e di isolamento. Siamo a scuola, durante l’intervallo. Sofia è sola con il suo libro “Impariamo dal Grande Insegnante” mentre suoi compagni di classe giocano in gruppi. Li guarda con occhi smarriti, sembra che si stia facendo delle domande a cui non riesce trovare delle risposte soddisfacenti.

Quante volte avrà già letto e riletto quel libro? E’ proprio necessario che lo legga a scuola durante un momento di svago, di relax e di socializzazione? E’ un comportamento sano per la sua crescita sociale, emotiva e psicologica? Evidentemente i Testimoni pensano di sì, perché presentano questo comportamento come assolutamente naturale.

La pensa diversamente la World Health Organization – Report on Child Development (2023)

“Le interazioni sociali con i coetanei sono un elemento cruciale per lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini. Queste relazioni forniscono un contesto unico e insostituibile per l’apprendimento di competenze sociali fondamentali.”

Il club di scienze

Testimoni di Geova amici

Il giorno successivo in classe scopre che tutti i suoi compagni sono andati a un club di scienze e si stanno raccontando le esperienze avute e i gadget ricevuti. Tutti i suoi compagni sono eccitati da questa esperienza comune, mentre Sofia esprime ancora una volta sentimenti di tristezza e solitudine. E’ l’unica a non portare una spilla del club di scienze, nonostante sia molto brava in scienze. Per questo motivo i compagni la invitano per il prossimo week-end a un’altra sessione del club di scienze.

Quando spiega la situazione a suo papà, lui anziché validare i sentimenti della figlia risponde con una considerazione di carattere generale: “tutti vogliamo avere amici e divertirci”, “Geova vuole che tu abbia degli amici”. Ma non si ferma qui, formula subito una domanda retorica che trasforma la solitudine di Sofia in un dilemma morale. Geova vuole che tu abbia degli amici, ma c’è una domanda che devi farti: “Quali amici dovrei scegliere?”

Marta e Talia

La scena si sposta a Betania al tempo di Gesù: Talia, un’amica immaginaria di Marta, esprime la sua preoccupazione sul fatto che ospitino Gesù a casa loro. Gesù arriva e, piccola nota di colore, abbraccia Lazzaro e non abbraccia le due donne: perché?

Talia e suo marito fanno pressione su Marta affinché non continui ad ospitare un maestro così controverso e malvoluto dall’establishment dei capi religiosi ebrei. Talia non ripone fede in Gesù nonostante abbia visto la risurrezione di Lazzaro, anzi cerca attivamente di dissuadere la sua amica. A quel punto Marta dice apertamente che se lei non crede in Gesù non possono essere più amiche. La conclusione è chiara: “Marta preferì Gesù e i suoi amici. Loro la aiutavano a diventare amica di Geova”.

Diventa amico di Geova Sofia

Questa scena non è presente nei Vangeli. Mi chiedo perché il Corpo Direttivo quando si tratta della vita di Gesù nella serie “La buona notizia secondo Gesù” non aggiunge nemmeno una virgola mentre qui sono aggiunte scene e dialoghi completamente inventati?

Non sono solo inventati, ma si basano sul fatto che i Vangeli dicono che Gesù amava Marta. Da questa affermazione il Corpo Direttivo ha tratto la conclusione che dal momento che lei e la sua famiglia sono diventati seguaci di Gesù hanno troncato tutte le amicizie con gli altri ebrei che non si erano convertiti.

Ancora una volta i TdG polarizzano le posizioni, non lasciano spazio alle sfumature e creano una narrativa “noi contro di loro”. Il presunto fatto storico qui presentato e completamente inventato serve a dare un’autorità biblica all’ allontanamento di amici che non condividono la tua stessa religione.

Quali amici dovrei scegliere? – Lezioni

La scena ora torna all’adorazione in famiglia: il papà chiede a Sofia che lezione ha imparato da questo esempio del passato. Sofia ha interiorizzato le lezione: “devo stare attenta a chi scelgo come amico” e “un buon amico è colui che mi aiuta a essere amica di Geova”.

amici adorazione in famiglia

Ora è il momento chiave, lei stessa prende una decisione apparentemente spontanea dicendo: “Non parteciperò al club di scienze”. Immediatamente arriva il rinforzo e la rassicurazione del padre “Bravissima Sofia” e della madre: “Lo sai tesoro, siamo tanto orgogliosi di te”, “anche Geova è orgoglioso di te”.

Quello che abbiamo appena visto è un esempio da manuale di condizionamento operante. Quando Sofia pronuncia le parole ‘Non parteciperò al club di scienze’ immediatamente arriva il ‘Bravissima Sofia’ del padre seguito dal ‘Siamo tanto orgogliosi di te’ della madre e infine coronato da ‘Anche Geova è orgoglioso di te’

Sofia impara a collegare il rifiuto delle attività sociali con l’approvazione dei genitori, il senso di valore personale e addirittura l’approvazione divina. L’orgoglio dei genitori viene reso condizionale e implicitamente legato all’obbedienza e il valore personale viene collegato alla rinuncia. E’ chiaro che Sofia non ha la forza per esprimere un parere personale autentico e comprende implicitamente che una risposta contraria al pensiero dei genitori equivarrebbe a una loro disapprovazione.

Quali amici dovrei scegliere? – La “soluzione”

Sofia è in camera sua da sola e legge la Bibbia. Prega Geova di aiutarla a trovare una buona amica, una che lo ami. Lidia, una sorella single sui 30 anni viene a casa per provare una parte con Sofia. Entrambe si scoprono appassionate di tartarughe. Dopo avere visto la tartaruga di Sofia, Lidia dice: “sai Sofia? Penso che noi due diventeremo grandi amiche”.

Testimoni di Geova amici

Un’adulta di 30 anni viene presentata può sostituire delle amicizie tra coetanei? No e per diversi motivi. Le conversazioni, i giochi, le confidenze tra dodicenni sono fondamentalmente diverse da quelle con un adulto. A 12 anni, i ragazzi imparano a definire se stessi attraverso il confronto con i coetanei, con un’amica adulta, Sofia perde la possibilità di sperimentare ruoli diversi tra pari, sviluppare capacità di negoziazione alla pari e imparare dai propri errori costruendo la propria identità indipendente

Inoltre Lidia, in quanto adulta della congregazione, rappresenta un’autorità e questo crea una relazione intrinsecamente asimmetrica. Sofia potrebbe sviluppare difficoltà nel formare opinioni indipendenti, tendenza a cercare sempre l’approvazione degli adulti e problemi nel costruire relazioni alla pari in futuro.

Quali amici dovrei scegliere? – Conclusione

Sapete cosa mi preoccupa di più? È il messaggio implicito che Sofia sta ricevendo: che le sue normali esigenze sociali possono essere soddisfatte solo all’interno di confini rigidamente controllati. Che la sua naturale ricerca di amicizie deve essere incanalata in una direzione prestabilita. Le tartarughe qui non sono solo un interesse comune – sono uno strumento per normalizzare una soluzione profondamente problematica. Sofia non sta imparando a costruire amicizie autentiche, sta imparando ad accettare relazioni controllate e supervisionate come sostituto delle sue naturali connessioni sociali.

Qui il link al mio video:

1 commento su “Quali amici dovrei scegliere?”

  1. Quel video è di una tristezza infinita se si “legge” con mente aperta. Un senso infinito di frustrazione per una ragazzina portata forzatamente ad isolarsi. Quante volte ho detto a mia moglie: NOSTRO FIGLIO NON È TESTIMONE DI GEOVA. Lo sarà solo quando e se deciderà di battezzarsi. ( a 18 anni quando sarà maggiorenne e prendendosi tutte le conseguenze del caso) io ho passato una pre-adolescenza da martirio e anche dopo. Piena di sensi di colpa! Ma dei genitori possono far venire dei sensi di colpa ad un bambino o ragazzino?? E la stessa religione per giunta! E poi si vedono questi giovani già che prendono ansiolitici a 15 anni!!. Sfruttano il fattore di EMULAZIONE che un bambino ha fino ai circa 14 / 15 anni inculcandogli nella testa già da piccoli a battezzarsi! Ma Siamo matti?? Se lo fanno lo fanno per emulazione altro che convinzione. E poi le Conseguenze le sapete…

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